A chi ci rivolgiamo
Per il progetto centro studi/accademia della attitudini, ci rivolgiamo primariamente ad adolescenti in situazioni di abbandono scolastico, ritiro sociale e a ragazzi incuriositi da una nuova modalità di “fare scuola”. Tra i nostri attuali utenti abbiamo ragazzi che non si riconoscono nei percorsi istituzionali, alcuni di essi hanno vissuto situazioni di emarginazione o bullismo a scuola, altri hanno disturbi di apprendimento, diversi di loro durante il lockdown o poco dopo, non hanno più ripreso il percorso scolastico o lo seguono con discontinuità e difficoltà. Questi ragazzi sperimentano quotidianamente nella nostra scuola una socialità importante nella quale mutualità e condivisione sono punti fermi delle loro relazioni reciproche, hanno cura degli ambienti (collaborano nella pulizia dei locali) e spesso interagiscono esprimendo dubbi, perplessità e richieste di confronto con gli insegnanti. Ricostruiscono la loro autostima nel rispetto reciproco e delle regole condivise da tutti. Sperimentano la propria capacità creativa attraverso attività artistiche e manuali e insegnamenti teorici trasversali.
Nei percorsi pomeridiani, la parte di officina si rivolge anche a ragazzi o giovani adulti interessati all’apprendimento di una professione o ampliamento delle conoscenze, aperto anche ad uno scambio intergenerazionale. I ragazzi e gli utenti del progetto attraverso l’officina non solo fanno esperienza di se stessi e delle loro attitudini, ma allo stesso tempo costruiscono ciò che è necessario per la scuola (banchi, cavalletti, etc) e realizzano delle opere (artigianali, intellettive, artistiche) che attraverso progetti, esposizioni e ulteriori attività verranno guidati ad esporre e commercializzare. Si vuole guidare ogni ragazzo verso la propria strada finalizzata al riconoscimento delle proprie attitudini e alla costruzione e realizzazione di un progetto di vita nel quale si riconosca. Si propongono inoltre corsi e percorsi per esterni in collaborazione con altri istituti scolastici e per adulti.
